Il bagliore delle luci antiche
De Carlo Giuseppe
La novità portata da Gesù rese difficile ai credenti delle origi-ni la lettura dell’Antico Testamento. Si rimase sconvolti, anzitutto, dalla sua morte: nessuno avrebbe pensato che la vergogna della croce si potesse abbinare, anzi identificare, con l’essenza stessa dell’opera messianica. Ma anche la risurrezione non era centrale nella fede del giudaismo: né quella del Messia atteso, né quella dei pii. Anzi, la ri-surrezione era derisa da interi gruppi giudaici, come dice il racconto sinottico della donna che, per la legge levitica, era andata successiva-mente sposa a sette fratelli ( cf. Mt 22,23-33; Mc 12,18-27; Le 20,27-40). Si rimase sconvolti, poi, dal comandamento dell’amore universale e soprattutto dal comandamento dell’amore per il nemico. E si rimase sorpresi dal velo di silenzio steso da Gesù sulle rivendicazioni giudai-che di un proprio autogoverno che radunasse la nazione attorno al libro della Legge, finalmente libera dalla dominazione romana.
Gli evangelisti e gli altri autori del Nuovo Testamento avevano cercato di mostrare come tutto quello che accadeva a Gesù e quello che lui annunciava era già stato detto nella Legge, nei Profeti e negli Scritti. Lui portava a compimento e rivelava pienamente e definiti-vamente il disegno di amore salvifico del Padre, che aveva avuto una prima proclamazione nelle Scritture ebraiche.
Molti del giudaismo non riuscirono a farsi conquistare dalla novi-tà evangelica e, da parte di chi ci riuscì – ecco il problema-, ci si sentì portati in un mondo che sembrò lontano mille miglia dalle Scritture antiche. Fu così che Marcio ne di Sinope ( ca. 85-160 d. C.) esorcizzò tutto ciò che era giudaico, compreso il Dio dell’Antico Testamento, secondo lui creatore malefico e giudice crudele e spietato.
Giuseppe de Carlo, frate minore cappuccino, insegna Antico Testamento ed Ebraico biblico all’istituto di scienze religiose sant’Apollinare di Forlì, allo Studio teologico Sant’Antonio di Bologna e alla Facoltà Teologica dell’Emilia-Romagna.
Ha compiuto di studi al Pontificio istituto Biblico di Roma e i suoi ambiti privilegiati d’indagine sono i primi capitoli della Genesi, la letteratura profetica e quella sapienziali. Per EDB ha pubblicato Ti indico la via.
La ricerca della sapienza come itinerario formativo (2003)
Collabora con la rivista Parola Spirito e Vita.