“Arte e Poesia: da Torcello a Dante”
Nella notte del 13 settembre del 1321, moriva di malaria a Ravenna Dante Alighieri. Ricordato oggi come il Sommo Poeta che ha saputo scrivere un’opera eterna sulla Fede. Oggi questo poeta affascina ancora perché è un uomo, come ognuno di noi, che piange, soffre, spera. Un uomo che difronte alle difficoltà della vita ha saputo cercare una strada che lo potesse guidare verso quell’unica salvezza a cui tutti aspiriamo: Dio. La figura di questo poeta è quindi sempre attuale e oggetto continuo di studi e aggiornamenti perché è un uomo che si è ribellato, ha lottato ed infine si è affidato.
Lo studio della professoressa Emanuela Penni ha come scopo quello di individuare, attraverso un’analisi dettagliata dei testi liturgici antichi e delle preghiere antiche, la fonte ispiratrice della decorazione musiva della basilica di Santa Maria Assunta di Torcello e in un secondo momento di verificare se il Giudizio universale, che si trova nella contro-facciata della suddetta chiesa possa essere stato fonte di ispirazione di Dante Alighieri per la stesura della sua prima cantica.
Lo studio quindi prevede un’analisi precisa dei passi della Divina Commedia in relazione con le immagini a mosaico.
Tutto ciò anticiperebbe di circa 15 anni il viaggio di Dante a Venezia e dimostrerebbe la sua presenza in Veneto per un tempo piuttosto prolungato dopo l’esilio da Firenze. Ciò grazie alle testimonianze del figlio del Poeta Fiorentino, Pietro, e ai confronti con i mosaici suddetti di Torcello.
Il professor Alessandro Russo evidenzierà inoltre come lo schema binario della doppia sorte, paradiso e inferno, esito del bene e del male, radicato in tutto l’ambiente cristiano trovi in Dante invece una necessità di “prova d’appello”, un purgatorio, che costituisce una via realistica media tra la sorte fausta e quella infausta. Dante figlio della borghesia nascente e di quella società dinamica che necessità di una seconda possibilità e di esaltare una misericordia divina superiore al peccato.